Ufficio di Claire

Ero nel mio nuovo ufficio. Seduto sulla grande poltrona di pelle nera dietro la scrivania.
Alla parete dietro di me vi erano una grande serie di armi gotiche e una grande scultura incisa sul muro, il simbolo dei Soci Anziani.
Giocavo con il tagliacarte studiando la città che potevo vedere grazie ai vetri magici dello studio.

Con un vestito nero e attillato entrai senza bussare dentro la porta dell'Ufficio di Stephan. Gestivamo noi la W&H ora, ma ognuno aveva il proprio ufficio.
Ciao tesoro... Hai visto che L.A. non è niente male?
domandai, guardando estasiata la città notturna.

Sorrisi mentre appoggiai il tagliacarte
Devo dirlo...i Soci ci hanno dato una stupenda città
Dissi ricordando quanto fosse deprimente dirigire la filiare di New York

Annuii sorridendo, osservando estasiata la vetrata. Poi mi girai verso Stephan, avvicinandomi verso la scrivania per guardare dei fogli della W&H.
Come vanno i bilanci?
gli domandai.

Sorrisi mentre il mio sguardo indugiò per un istante sulla sua scollatura
Devo dire che sono un pò deluso...a quanto pare l'Ufficio dei Progetti Speciali ha avuto un grosso calo del 90% negli ultimi otto anni

Non sentii stranamente il suo sguardo, sebbene mi sporsi ancora di più sulla scrivania.
E' un bel guaio. Il 90% è troppo per uno studio come la W&H. Dovremo bilanciare un po' le cose.
ammisi, passando una mano fra i miei capelli ricci.

Annui mentre con una mano andai ad accarezzarle la schiena
Potremmo fonderlo col reparto dell'occulto e far venire qualcuno da New York

Mi sedetti volontariamente sopra le sue gambe, sfogliando ancor meglio i fascicoli. Stavo con Stephan da metà secolo ormai. Erano stati i cinquant'anni più belli della mia vita, anche perchè il vizio del lusso, dell'alcool e del sesso con lui non mancavano. Amavamo le stesse identiche cose, ed eravamo fedeli l'uno con l'altro.
Puo' essere un'idea... ma non credo che la filiale di New York ci conceda un simile trasferimento.
ammisi, osservando con i miei occhi da vampira le scritte sopra quel foglio.

Sorrisi portando le mie braccia intorno alla sua vita, annusai il profumo della sua pelle per poi guardarla mentre diceva le sue affermazioni
Devono farlo..o si troveranno nei guai presso i Soci..

Sospirai solo per fare presenza scenica. Il respiro, dopotutto, non era una cosa che mi faceva vivere. Ero morta da secoli e amavo la mia vita oscura. Chiusi i fascicoli con un tonfo, voltandomi verso di lui.
Non solo verso di loro... il lavoro ci sta stressando: non fa bene alla mia pelle!
esclamai sarcastica, passando una mano sopra il mio viso. Era perfetto, candido, senza nemmeno una ruga di espressione.

Ridacchiai andando con la mano ad accarezzarle il collo
Allora che ne dici..di fare una pausa?
Le domandai andando a baciarle una spalla

Inclinai il collo, socchiudendo gli occhi. Beh di certo quelle sue attenzioni mi avrebbero rilassato totalmente.
Una pausa, dici?
gli domandai, insinuando una mano dentro i suoi jeans.
Non sarebbe male, in effetti...
mugolai.

Ridacchiai prendendo a baciarla con passione mentre con la mano strinsi il suo collo e con l'altra andai ad accarezzarle sotto la gonna le sue coscie

Strusciai il mio corpo contro il suo. Non potevamo fare molto, dopotutto ci avrebbero osservato. E non sarebbe stato il massimo, in quanto i Soci Anziani ci avrebbero buttati fuori a calcio.
Ricambiai il suo bacio, staccando lievemente le mie labbra dalle sue, scendendo a baciargli il collo.

La presi in braccio ricambiando il suo bacio. Era una seccatura dover restare qui, volevo andarmene immediatamente nel nostro attico, l'unico luogo dove avremmo avuto un della privacy